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28 Mar

Permeabilità del calcestruzzo
Nei nostri interventi ci riferiamo spesso alla permeabilità del calcestruzzo in relazione alla progettazione e al ripristino di strutture resistenti alle infiltrazioni: per definirla, però, bisogna preventivamente fare un piccolo excursus su alcune proprietà generiche dei materiali.

La porosità è il rapporto tra i volumi delle piccole cavità (fessure e spazi intergranulari) di un materiale e il volume totale del materiale stesso: trattasi di una caratteristica “microstrutturale” da cui dipendono le principali resistenze delle opere (resistenza meccanica, all’usura, al degrado).

La permeabilità viene invece definita come la proprietà che permette a un fluido (per esempio, all’acqua) di muoversi all’interno della struttura: essa è collegata alla porosità giacché un materiale, per essere permeabile, deve essere poroso e dotato di interstizi che colleghino i pori fra loro, permettendo ai liquidi di attraversare la sostanza solida (porosità continua).

Nel caso del calcestruzzo (più specificatamente, nel caso della sua permeabilità all’acqua) la porosità è discontinua: bisogna quindi occuparsi della porosità capillare, ovvero degli spazi presenti fra le particelle che compongono la pasta cementizia, capaci di creare interconnessioni fra i pori. Tale proprietà è correlata, a sua volta, con la “porosità del gel” presente all’interno dei prodotti idratati solidi (in particolare del C-S-H, silicato idrato di calcio) e con la composizione e la stagionatura del calcestruzzo.

L’impermeabilità del calcestruzzo, essendo assicurata solo al di sotto di un certo valore di porosità capillare, si raggiunge quindi tenendo conto:

  -  del rapporto acqua/cemento;
  -  del grado di idratazione (raggiungibile dopo un determinato tempo di stagionatura).

Per ottenere un calcestruzzo “realmente” impermeabile è richiesto però un impegno di progettazione molto maggiore di quello a cui la vita di cantiere ci ha abituato, comprendente operazioni di mix design, confezione, messa in opera, cura e stagionatura eseguite magistralmente.

Inoltre, anche quando l’intero lavoro viene svolto a regola d’arte rasentando la perfezione, sussiste sempre la possibilità che una volta completato il ritiro permangano quantità non trascurabili di pori capillari.

Con un rapporto acqua/cemento superiore a 0,40, per esempio, è praticamente impossibile che ciò non accada, a meno che non si intervenga con appositi “filler reattivi” come MICROSIL 90.

Le soluzioni al problema comprendono però, oltre ad altri accorgimenti di impermeabilizzazione preventiva, diversi presidi di ripristino impermeabilizzante: scopri di più e chiedici maggiori informazioni sulla permeabilità del calcestruzzo contattandoci.



Fonte: www.azichem.com


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